le mie … “Guerre Stellari”

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Le tele che “dipingo”, sono i miei capricci, che sfogo con tutti i materiali disponibili di cui, un poco, ho padronanza, e non. Avventurandomici dentro.
Prendo pennelli, li attingo al nero carbone, al vivido rosso, e al brillante giallo, o all’opacato blu turchese. Prendo un pastello, lo stendo su la tela, e con le dita, lo impringo su di essa; è il mio tratto stirato sul foglio. Seguo poi le linee, le ripasso, più e più volte, come carezze su le curve di un corpo seducente.
Poi la nera china, il pastello oleoso, mischio tutto come un alchimista, e li unisco a colla vinilica. Prendo spugna, marker alcolici inebriando il tratto, seguendo pensieri di idee non sempre subito definite. Cercando di unirne fili, ideali, trasformandoli poi in idea precisa; arriverò ad un punto, certo, e poco più in la potrò spingermi.
Poi arresto la mano, con dita madide, mi fermo quindi a guardare. In silenzio. Respiro profondamente, e poi ancora.
Quando si fa l’attimo, che sento essere quello, a piedi nudi, riprendo dove ho interrotto.
E dipingo; faccio i capricci.